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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, I, 29
 
originale
 
[29] Empedocles autem multa alia peccans in deorum opinione turpissume labitur. Quattuor enim naturas, ex quibus omnia constare censet, divinas esse vult; quas et nasci et extingui perspicuum est et sensu omni carere. Nec vero Protagoras, qui sese negat omnino de deis habere, quod liqueat, sint, non sint qualesve sint, quicquam videtur de natura deorum suspicari. Quid Democritus, qui tum imagines eorumque circumitus in deorum numero refert, tum illam naturam, quae imagines fundat ac mittat, tum sententiam intellegentiamque nostram, nonne in maximo errore versatur? Cum idem omnino, quia nihil semper suo statu maneat, neget esse quicquam sempiternum, nonne deum omnino ita tollit, ut nullam opinionem eius reliquam faciat? Quid aer, quo Diogenes Apolloniates utitur deo, quem sensum habere potest aut quam formam dei?
 
traduzione
 
29. Empedocle, sostenitore di molte altre errate teorie, l'errore pi? grosso lo commette proprio a proposito degli d?i. Basti dire che assegna natura divina alle quattro sostanze di cui risulta composto l'intero universo. Eppure tutti sanno che trattasi di sostanze soggette alle alterne vicende della nascita e della morte e per di pi? prive di ogni facolt? sensitiva. Protagora poich? afferma di non avere alcuna chiara nozione degli d?i, di non sapere cio? n? se esistono n? se non esistono n? quale ne sia la natura, sembra non avere il minimo sentore della loro autentica realt?. Che dire poi di Democrito che annovera fra gli d?i sia le immagini e le loro traiettorie, sia quella sostanza che produce e invia le immagini stesse, sia la nostra intelligenza scientifica? Non cade anch'egli in un gravissimo errore? Negando nel modo pi? assoluto che possa esistere qualcosa di eterno, data l'impossibilit? di ogni essere di conservarsi nel Proprio stato, egli esclude a tal punto l'esistenza della divinit? da non lasciarne sussistere la minima nozione. Quanto poi all'aria, di cui Diogene di Apollonia tratta come di una divinit?, non si comprende come possa provare delle sensazioni o assumere l'aspetto di un dio.
 

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